Tutto quello che avete sempre voluto sui cellulari giapponesi ma non avete mai osato chiedere (versione 1.2)


Ci sono una miriade di siti che parlano del Giappone che bene o male hanno gia’ trattato quasi tutti gli argomenti possibili ed immaginabili. Uno dei pochi argomenti che non e’ ancora stato sviluppato come si deve e’ il mondo della telefonia cellulare giapponese. Eppure e’ un argomento che che salta fuori in maniera ricorrente e non e’ certo un caso. Quando un appassionato si appresta a recarsi in Giappone, sopratutto se e’ la prima volta um’po’ di ansia a riguardo e’ inevitabile (anche perche’ mamma vuole che tu sia sempre rintracciabile). Le reti tlc giapponesi sono note da anni agli appassionati per la loro incompatibilita’ col GSM e anche se con l’avvento del 3G UMTS la situazione pare migliorata c’e’ ancora parecchia confusione. Vediamo di fugare um’po’ di dubbi ai lettori.

Innanzitutto una piccola spiegazione sugli operatori e sui tipi di piani da loro offerti  tratta dagli scritti dal grande “Luca di Osaka” che vive da oltre un decennio in Giappone (vi consiglio di andare a leggere TUTTO il suo blog Giappo Pazzie: il piu’ interessante ed originale riguardo l’universo Giappone) .

I tre operatori principali messi in ordine d’importanza:

  1. NTT DoCoMo ottima copertura, ottimo servizio, buon servizio clienti, forse leggermente piu’ caro rispetto agli altri.
  2. AU by KDDI buona copertura (um’po’ morta in montagna), ottimo servizio, servizio clienti al massimo della qualita’.
  3. SoftBank (ex Vodafone, ex J-Phone) piani super economici, ma cellulari che fanno schifo (eppure a me sembrano ottimi a guardarli sul loro sito! n.d.A.), copertura schifosissima, anche in citta spesso le celle non sono sufficienti e poi quando c’e’ un centimetro di cemento armato non pigliano. Servizio clienti peggio che in Italia, cannano spesso, non supportano i loro stessi prodotti (non sapete quante volte ci ho litigato! dice Luca).

I piani telefonici:

Abbonamenti: come sapete si pagano ogni mese, hanno un costo mensile fisso che varia a secondo dell’operatore e del piano scelto: c’e’ ne sono da vari tagli; vediamone un esempio:

Il piu’ economico che ho trovato e’ il White Plan di SoftBank che prevede un costo mensile di ¥980 e permette di chiamare gratuitamente tutti i numeri SoftBank dalle 01.00 alle 21.00. Dalle 21.00 alle 01.00 il costo delle chiamate e’di ¥21 ogni 30 secondi. Il costo delle chiamate verso tutti gli altri operatori indipendentemente dall’orario e’sempre di ¥21 ogni 30 secondi.  Attenzione pero’. Il pacchetto richiede un ulteriore abbonamento mensile di ¥315 per poter inviare le S!Mail che sono i messaggi che usano tutti in Giappone (l’SMS e’ praticamente sconosciuto). Il servizio e’ ASSOLUTAMENTE indispensabile. Con questo abbonamento inviate S!Mail gratis a tutti i numeri SoftBank mentre il costo verso gli altri operatori e’di ¥21 a messaggio. Gli abbonamenti hanno di solito durata di un minimo di 1 o 2 anni. Per riuscire a farne uno vi verra’ richiesta l’Alien card (documento praticamente equivalenze al permesso di soggiorno che non potete ottenere col normale visto turistico).

Ricaricabili: Vengono offerti solo da AU e da SoftBank: il problema e’ che una telefonata costa una cifra, gli SMS pure (con Au non si possono ne mandare ne ricevere). In generale le email non si pagano nel traffico se rivolte verso lo stesso operatore.
Gli sms si pagano cari se mandati verso l’ Italia (Softbank) e non funzionano verso i TIM. Con ¥5.000 (meno di 50 euro) potete comprare un telefonino ricaricabile SoftBank che comprende ¥3000 di traffico. Le telefonate verso tutti costano  ¥9 ogni 6 secondi (ovvero ¥45 ogni 30 secondi mentre con l’abbonamento sopra descritto il costo era di ¥21 ogni 30 secondi; un bel salasso!). Di buono ha che pagando ¥300 avete le S!Mail gratuite verso tutti per 30 giorni. Il telefono e’ SIM locked ed in Italia non funziona. Le schede ricaricabili scadono dopo un tot di mesi variabili se non effettuate delle ricariche. In teoria anche per ottenere il ricaricabile dovete presentare un permesso di soggiorno piu’ lungo di 3 mesi (quello turistico). Per ottenerlo “comunque” le soluzioni sono:

  • farlo prendere ad un amico giapponese (che con un ricaricabile non rischia nulla almeno non lo usiate per commettere crimini);
  • provare in qualche negozio di elettronica ad Akihabara: un negoziante con qualche scrupolo in meno si trova sempre, coi cinesi e’ piu’ facile! Qualcuno che sappia parlare um’po’ di giapponese vi sara’ molto utile in questo caso;
  • provare ad acquistare un ricaricabile usato su qualche sito di annunci/aste on line. Visto che i telefoni funziano solo in Giappone di solito gli stranieri prima di lasciare il paese gli vendono quindi occhio alle Sayonara Sale.

Ma in buona sostanza qual’e’ il miglior modo per essere rintracciabile durante la vostra permanenza in Giappone?

  • Se avete un visto di lavoro/studio che vi permette/obbliga di fare l’Alien Card andate a farvi un abbonamento; meglio da Docomo che da maggio 2011 vendera’ telefoni SIM unlocked.
  • Se intendete sfruttare a pieno i tre mesi di permesso turistico (magari 6 facendo un breve viaggio a Seul in prossimita’ della scadenza del visto ‘pratica rischiosa e sconsigliata’) procuratevi una ricaricabile giapponese in uno dei modi sopra descritti.
  • La soluzione ottimale che mi sento di consigliare invece a chi va per turismo per un paio di settimane o poco piu’ e’ quella di acquistare una sim card internazionale da un operatore come WorldSIM che ti da un numero di cellulare inglese (ne ho appena acquistate un paio di SIM su eBay) o l’italiana ZEROmobile . Entrambi questi operatori vi fanno pagare 0 (zero) in ricezione e gia’ questo e’ un grandissimo risparmio. E anche a chiamare si risparmia parecchio (con WorldSim parecchio di piu’: chiami l’Europa a o,39 sterline). In alternativa potete attivare l’opzione “passport” sulla vostra Sim Vodaphone (il migliore degli operatori italiani per quanto concerne la compatibilita’): pagherete un euro a telefonata di costo fisso piu’ la vostra normale tariffa italiana (il che mi fa dedurre che le chiamate in ricezione hanno un costo di 1 euro e basta; comunque e’ meglio controllare prima di partire). Da notare che il vostro telefono deve essere 3G/umts; un semplice GSM tri o quadri band non basta. Sconsiglio assolutamente di noleggiare un telefono locale da una di quelle agenzie che lavorano negli aeroporti: il costo spropositato e’ accettabile solo per un uomo d’affari completamente spesato dalla ditta per cui lavora.

Nell’eventualita’ foste dei riccastri che hanno zero voglia di sbattersi (tanto il telefono lo paga papa’) vi voglio comunque far sapere quanto vi fa spendere il vostro operatore italiano in Giappone, liscio, liscio, senza promozione di sorta. Grazie a ZEROmobile ho potuto dedurre tutte le tariffe. Notate l’esosita’ di TRE: 6, dico SEI!!! Euro sia in chiamata che in ricezione. FOLLIA!!! Per quel che so Tim si appoggia alla rete DoCoMo, Vodaphone a quella SoftBank, Wind boh! e TRE senza dubbio agli strozzini della Yakuza.

TIM

Confronto Tim Zeromobile Risparmio
Chiamate verso Italia e UE rete fissa 3.00 0.69 78%
Chiamate verso Italia e UE rete mobile 3.00 0.99 67%
Chiamate verso Zeromobile 3.00 0.79 74%
Chiamate verso resto del mondo rete fissa ND 0.89
Chiamate verso resto del mondo rete mobile ND 1.19
Scatto alla risposta ND 0.25
Chiamate ricevute 1.90 0.00 100%
Chiamate ricevute sul “numero italiano” o con “MTN” 0.29
SMS inviati 0.89 0.39 57%

Vodaphone

Confronto Vodafone Zeromobile Risparmio
Chiamate verso Italia e UE rete fissa 3.00 0.69 78%
Chiamate verso Italia e UE rete mobile 3.00 0.99 67%
Chiamate verso Zeromobile 3.00 0.79 74%
Chiamate verso resto del mondo rete fissa ND 0.89
Chiamate verso resto del mondo rete mobile ND 1.19
Scatto alla risposta ND 0.25
Chiamate ricevute 2.00 0.00 100%
Chiamate ricevute sul “numero italiano” o con “MTN” 0.29
SMS inviati 0.75 0.39 49%

Wind

Confronto Wind Zeromobile Risparmio
Chiamate verso Italia e UE rete fissa 3.00 0.69 78%
Chiamate verso Italia e UE rete mobile 3.00 0.99 67%
Chiamate verso Zeromobile 3.00 0.79 74%
Chiamate verso resto del mondo rete fissa ND 0.89
Chiamate verso resto del mondo rete mobile ND 1.19
Scatto alla risposta ND 0.25
Chiamate ricevute 1.50 0.00 100%
Chiamate ricevute sul “numero italiano” o con “MTN” 0.29
SMS inviati 1.00 0.39 62%

Tre

Confronto H3G Zeromobile Risparmio
Chiamate verso Italia e UE rete fissa 6.00 0.69 89%
Chiamate verso Italia e UE rete mobile 6.00 0.99 84%
Chiamate verso Zeromobile 6.00 0.79 87%
Chiamate verso resto del mondo rete fissa ND 0.89
Chiamate verso resto del mondo rete mobile ND 1.19
Scatto alla risposta ND 0.25
Chiamate ricevute 6.00 0.00 100%
Chiamate ricevute sul “numero italiano” o con “MTN” 0.29
SMS inviati 0.90 0.39 57%

Tracciamo um’po’ di storia per spiegare i motivi di queste differenze e l’evoluzione che si prospetta a breve termine.

A metà degli anni novanta, in Europa e Stati Uniti l’uso del cellulare era estremante limitato, costoso e chi se lo poteva permettere era costretto a portarsi in giro un affare della forma e del peso di un mattone, in Giappone invece i telefonini (keitai denwa 携帯電話 di solito chiamati semplicemente keitai) si stavano diffondendo in tutti i segmenti della popolazione con una grande rapidita’.

Mi ricordo ancora oggi uno dei miei primi incontri con il mio amico giapponese Kunio. Credo fosse l’autunno 1998 ed eravamo seduti in una gelateria quando squilla il mio Motorola 8700 nuovo fiammante pagato la bellezza di 750.000 lire. Io rispondo e poi lo faccio per riporlo quando Kunio mi chiede di esaminarlo. Io orgoglioso gli e’ lo porgo: era il modello di punta della produzione Motorola, il meglio della tecnologia occidentale. Lui lo soppesa pensieroso.

  • Io: Bello eh? Che te ne pare? Non e’ una meraviglia?
  • K: Mmmhhh
  • Io: E lo so! L’ho pagato 750.000 lire ma che vuoi, per un gioiellino del genere…
  • K: Nooo! Cosi’ tanto?
  • Io: Be, ma li merita tutti. Pensa che la batteria dura 2 giorni!
  • K: In Giappone i nostri telefoni pesano un terzo, sono molto piu’ piccoli, la batteria dura una settimana e quando fai il contratto costano 1 Yen (16 Lire circa all’epoca).
  • Io: ah! (#_#)

Motorola 8700: pesava 200 gr. aveva una autonomia di 2 giorni e costava 750.000: Merda! il mio iPhone e' grosso uguale (vabbe' e' piu' fine), pesa poco di meno, ha un autonomia di 2 giorni (scarsi) e costa 720 Euro.

Sharp J-SH04: mentre noi andavamo in giro coi nostri mattoni J-Phone introduceva sul mercato il primo cell. dotato di fotocamera. Era il 1999!

Sharp J-SH04: mentre noi andavamo in giro coi nostri mattoni J-Phone introduceva sul mercato il primo cell. dotato di fotocamera. Era il 1999!

Insomma per gran parte dell’ultimi due decenni, il Giappone è stato considerato come il paese più avanzato per tutto quello che riguarda la telefonia mobile . Il fatto di essere molto in anticipo sulle apparecchiature presenti allora in occidente ha avuto anche lo spiacevole effetto di isolare il mondo della telefonia giapponese dal resto del mondo. correndo in avanti infatti sono rimasti giocoforza tagliati fuori dagli standard che pian piano si sono concordati in Europa ed America.  Gia’ verso la fine degli anni 90 i gestori giapponesi avevano introdotto piattaforme proprietarie per la forniture di internet mobile, e-mail ed altri servizi avanzati. Il bello e’ che le piattaforme sviluppate dai tre grandi gestori erano incompatibili anche tra di loro usando diverse frequenze e diversi software, di conseguenza gli apparecchi sviluppati per ogni compagnia erano e sono tutt’ora preparati dai produttori appositamente e solo per queste. Come i vecchi tacs in Italia il telefono giapponese non aveva la SIM card (queste sono state introdotte solo con l’introduzione degli apparecchi 3g/umts) ed il numero era assegnato direttamente all’apparecchio che non poteva essere usato con altri gestori: se compravi un telefono da J-Phone lo usavi solo con loro e non potevi utilizzarlo per esempio con Docomo. Se volevi cambiare gestore dovevi cambiare anche il telefono. La situazione e’ tutt’ora invariata.

Il Ministero delle Infrastrutture e delle Comunicazioni rilascia spesso le linee guida che i gestori non sono ufficialmente tenuti a seguire. Ufficiosamente, tutti sono tenuti a seguire le linee guida e, ad oggi, nessuno le ha mai disatteso. Fino al 2008, il “keitai da 1 yen” era abbastanza comune in Giappone. Il problema è che questo tipo di marketing era fuorviante in quanto il prezzo reale del telefono cellulare veniva pagato nei vari servizi obbligatori aggiuntivi che si era costretti a sottoscrivere con l’abbonamento.  La cosa aveva come spiacevole effetto che chi utilizza lo stesso telefono senza cambiarlo per un lungo periodo di tempo finiva per continuare a pagare tutti i servizi molto di piu’. Nel 2008 il governo ha deciso di dare una regolata al settore obbligando i gestori a separare i costi telefono da quelli abbonamento/servizi facendo estinguere il cellulare da 1 yen. La cosa ha prodotto come effetto un netto calo delle vendite, evidentemente la distorta percezione del cliente faceva si che i clienti cambiassero piu’ spesso apparecchi con l’offerta “1 yen”. Da notare che chi ha ancora un telefono “1 yen” comprato entro il 2008 continua a pagare tariffe piu’ esose ed avrebbe tutta la convenienza a cambiare apparecchio e contratto ma sappiamo che sopratutto le persone anziane, inesperte e refrattarie a tecnologia e novita’ sono portate a non cambiare finche’ le cose funzionano.

Nell’ aprile 2010 il governo ha emanato delle nuove linee guida per favorire ulteriormente l’utenza (ed anche i techno-maniaci aggiungo io): e’ stato richiesto ai gestori che i loro apparecchi non fossero piu’ Sim locked. Giustamente la tesi del governo e’: se pago un telefono e’ mio ed e’ giusto che possa utilizzarlo anche se decido di cambiare operatore. Qui pero’ non sara’ cosi facile aggiustare le cose come fatto nel 2008. Ci andiamo infatti a scontrare con dei veri ostacoli tecnici.  Spieghiamo um’po’ di cose; le frequenze su cui ogni operatore giapponese opera sono diferenti tra loro (ecco come c’e’ le descrive heniadir nella sua guida su eBay ” cellulari in Giappone:

Docomo ha 2 reti entrambi digitali; commercialmente sono note come MOVA (2G) e FOMA (3G).
La MOVA usa una frequenza di 800mhz e’ incompatibile con il GSM.
La FOMA e’ la rete 3G DOcomo usa lo standard UMTS quindi su alcuni cellulari 3G europei e’ possibile usare il roaming, ma solo su alcuni, parlando per esperienza (con SIM TIM-WIND) la rete Docomo si aggancia solo con LG 8360, mentre con LG 8110 e LG 8130 (tutti e 3 cellulari posseduti da me) non si puo’ avere la rete Docomo.
La rete FOMA Docomo puo’ mandare e ricevere SMS ma solo con operatori che hanno siglato accordi con la Docomo.

Anche AU ha 2 reti, una 2G ed una 3G entrambe sono incompatibili sia con il GSM che con UMTS, ovviamente niente SMS.

Anche SoftBank (che ricordiamo era di Vodaphone fino al 2006) ha 2 reti digitali, una (2G) incompatibile con il GSM ed una 3G pienamente compatibile in pratica la stessa rete 3G che abbiamo in Italia; ovviamente sulla rete 2G non e’ possibile mandare SMS, mentre sulla rete 3G si possono mandare SMS, non so se puo’ ricevere SMS anche da operatori diversi da Vodafone, non vi resta che provare, ovviamente qualunque cellulare 3G europeo con SIM Vodafone ha il Roaming con SoftBank al 100%, non so se altri operatori italiani hanno accordi di roaming in Giappone con SoftBank.

Le frequenze 2G/3G dei vari operatori sono le seguenti (notate le frequenze AU diverse da quelle degli altri due):

* Docomo: W-CDMA, 800, 2100 MHz
* AU: CDMA-2000, 800, 2100 MHz
* Softbank: W-CDMA; 2100 MHz

Inoltre sono gia’ state assegnate le frequenze per il LTE ( Long Term Evolution conosciuto anche come super 3G).

* Docomo: 1500, 2100 MHz
* AU: 800, 2100 MHz
* Softbank: 1500 (DC-HSDPA), 2100 MHz

Secondo la presentazione KDDI, i piani per ogni società per quanto riguarda l’inizio del servizio LTE sono:

* Docomo: 12/2010
* AU: 12/2012
* Softbank: tutt’ora sconosciuta

Quindi primo ostacolo alla liberalizzazione degli apparecchi e’ le diverse frequenze utilizzate: tra Docomo e Softbank il 3G e’ compatibile, AU e’ attualmente del tutto incompatibile.

Inoltre le modalita’ per l’internet mobile utilizzate: i-mode, EZWeb, e Yahoo! keitai per rispettivamente  DoCoMo, AU e Softbank sono incompatibili tra vettori, quindi se un telefono sbloccato Softbank venisse utilizzato su linea DoCoMo, l’apparecchio non sarebbe in grado di navigare siti web per dispositivi mobili o inviare e ricevere email. Si sarebbe limitati a voce e trasmissione di SMS, che non sarebbe un problema per la maggior parte del mondo, ma in Giappone, l’invio di email da un telefono e’ (praticamente) il solo mezzo per inviare messaggi ed e’ fondamentale per gli utenti a causa del costo elevato del servizio voce e l’impossibilità di inviare SMS a cellulari su una rete diversa.

Il secondo grande ostacolo e’ appunto l’incopatibilita’ dei servizi tra vari operatori.

La conclusione e’ quindi che non ha senso al momento sbloccare i telefoni attuali. Comunque visto che le linee guida del ministero vanno seguite Docomo ha per prima annunciato che da maggio 2011 presentera’ per prima i telefoni sbloccati che presumo saranno resi dai costruttori capaci di utilizzare tutte le frequenze operanti in Giappone e saranno compatibili con tutte le principali piattaforme internet mobile. AU e Softbank che sono piu’ piccole sono fortemente contrarie allo sblocco ma finiranno per seguire come sempre le linee “consigliate” anche se per il momento non hanno ancora annunciato quando (comunque dovrebbe essere entro il 2011). Questo permettera’ inoltre di usare in Giappone anche telefoni esteri con sim locali. Al momento infatti se voleste mettere sul vostro iPhone o Android italiano una sim Docomo o Softbank (AU come detto ha frequenze incompatibili) queste non funzionerebbero perche il vostro apparecchio non e’ del gestore. Ovviamente smanettando um’po’ e’possibile attivare la sim card e farla funzionare anche su apparecchi compatibili non approvati, basta cercare um’po’ sul web.

Personalmente la cosa mi stuzzica parecchio visto che ho sempre desiderato avere uno di quei modelli che vendono solo la’ e che pur non essendo avanzatissimi sotto il profilo software (non sono dei veri smartphone) hanno un hardware e features di prima scelta che da noi manco ci sogniamo. Faccio inoltre notare che quasi tutti i modelli medio alti oltre al 3g/umts  hanno anche il modulo di ricezione GSM per poter essere utilizzati all’estero quindi una volta sbloccati saranno perfettamente utilizzabili anche da noi.

L’ottimo Softbank 931P di Panasonic, lo potremo usare anche da noi l’anno prossimo? Se non vedete il filmato premere qui!

Oppure il SoftBank 936Sh di Sharp: impermeabile e con pannelli solari per ricariche d’emergenza. Se non vedete il filmato premere qui!

Molti dei dati tecnici e delle spiegazioni qui sopra indicati sono state reperite sull’ottimo blog in inglese SoftBank Sucks! (trad.: SoftBank fa schifo; a quanto pare Luca di Osaka non e’ l”unico scontento del terzo operatore giapponese). In particolar modo l’articolo: General information for smart (phones) users in Japan. Se sapete l’inglese ve lo consiglio, se il vostro telefono ha Android come OS e’un vero e proprio must.

12 Risposte

  1. Alessandro

    Articolo molto ben fatto con un solo problema:
    mi fa arrabiare!

    I giapponesi certe volte sono veramente stupidi!

    Hanno il loro mondo e non vogliono che gli altri lo usino, al limite copiano le cose per gli stranieri da dare agli stranieri.
    Mi spiego:

    Gli operatori hanno tutto il diritto di fare servizi esclusivi per i loro clienti ma dovrebbero collaborare per esterne l’uso al mondo:
    1) i produttori dovrebbero vendere i terminali all’estero (al momento nessun telefono giapponese e’ venduto all’estero)
    2) i servizi come il push email dovrebbe essere disponibile al mondo con tutti i disegni pupazzi ecc e sostituire l’inutile sms/mms
    (esempio gratis email tra stesso operatore o operatore e pc, ma far pagare su altri operatori, cosi i guadagni sono assicurati)
    3) rendere economico il roaming
    4) permettere il prepagato agli stranieri
    …..

    18 agosto 2010 alle 11:02

  2. Ivan Mrankov

    Che vuoi Alessandro, come ho detto spero che i nuovi apparecchi unlocked che appariranno a maggio 2011 siano um’po’ piu’ internazionali. Personalmente come hardware e feature mi piacciono parecchio e ne userei uno volentieri. Iproduttori vedono il loro mercato interno contrarsi e devono darsi una mossa. Intanto l’iPhone vola nelle vendite anche li’ pur mancando di opzioni indispensabili o quasi per il cliente giapponese come l’e-wallet.

    20 agosto 2010 alle 11:01

  3. Alessandro

    Un appunto: se un giapponese ora si presta a fare da prestanome (scusa il gioco di parole…) per un individuo terzo al fine di ottenere un contratto ricaricabile rischia fino a 2 anni di galera… hanno dato un giro di vite a questa pratica.

    30 agosto 2010 alle 15:53

  4. Ora uso il tuo post per spiegare a chiunque mi contatti come funziona la telefonia.
    Perfetto e esaustivo.
    P.s.
    mandami un email a lucahimeji@yahoo.it

    18 settembre 2010 alle 14:31

  5. Pingback: 2010 in review « I viaggi di Mr.Ankov

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    7 ottobre 2013 alle 02:14

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